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Alex: «Se ci credi davvero tutto può accadere!» L'INTERVISTA

Aggiornamento: 15 lug 2022

“Non siamo soli” è il titolo del suo Ep d’esordio, pubblicato su etichetta 21co e disponibile negli store digitali e tradizionali a partire dallo scorso 10 giugno


Ha debuttato in vetta alla classifica FIMI degli album più venduti e ascoltati in streaming dell’ultima settimana. Lui è Alessandro Rina, meglio conosciuto semplicemente come Alex,giovane cantautore lombardo che abbiamo avuto modo di conoscere durante la ventunesima edizione di “Amici” di Maria De Filippi. Lo abbiamo incontrato per approfondire la sua conoscenza, parlare di questo suo debutto discografico, del percorso realizzato nella scuola, del rapporto con il vincitore Luigi Strangis e della responsabilità che avverte nei confronti del pubblico che lo sostiene con affetto.


Con quale stato d’animo stai affrontando questo esordio? «Sono contentissimo di tutto il percorso realizzato ad “Amici” e dell’essere riuscito a far uscire questo primo progetto in così poco tempo, un disco che parla di me al 100%. La sto vivendo bene, sono felice per tutto quello che sta accadendo attorno e per le persone che mi sostengono». Se dovessimo parlare in termini di percentuali, quanto c’è di pensato in “Non siamo soli” e quanto invece è legato all’istinto? «Penso che tutte le canzoni e le emozioni contenute nell’Ep siano state scritte di pancia. Sicuramente ci sono anche dei pezzi a cui abbiamo messo mano per modifiche e piccoli aggiustamenti. Non è detto che una canzone esca sempre tutta da sé, a volte ci vuole del tempo per spiegare al meglio una situazione e tirare fuori quello che sento davvero dentro».

Prendendo spunto dal titolo, come descriveresti il tuo rapporto con la solitudine? «Quella che vivo io è una solitudine che ho sempre accettato, conosciuto così e che non ha mai rappresentato per me un peso. Il concetto del non sentirsi solo espresso nel disco, invece, è più una voglia di racchiudere emozioni che tutti condividiamo all’interno di ognuno di noi. Dietro questo titolo si nasconde l’essenza del non sentirsi soli, perché viviamo tutti esperienze così simili al punto da permetterci di essere connessi l’uno con l’altro». Da “Amici” alla vita reale, cos’è cambiato sia dentro che fuori di te? «Dentro di me non credo tantissimo, perché sento di essere la stessa persona. Sicuramente questo genere di percorso mi ha fatto crescere, ma penso sia una cosa normale.È bello realizzare che se ci credi davvero fino in fondo tutto può accadere, questo ti porta a non avere paura di mostrarti per quello che sei. Fondamentalmente, però, sono lo stesso Alex di settembre, soltanto un po’ più consapevole e con meno paura di tirare fuori se stesso». Quanto credi sia stata importante la figura di Maria De Filippi nel tuo percorso?

«La figura di Maria è stata importante per tutti, per ciascuno di noi. Per quanto mi riguarda, è riuscita a mostrarmi la sua presenza in tantissimi momenti, anche quando pensavo fosse presa da mille altre cose da fare, ha sempre fatto in modo di esserci. Nella scuola capitano situazioni in cui a volte ti senti impotente, anche in quei momenti lei c’è stata e su è mostrata pronta ad ascoltarti, consigliarti e rassicurarti sempre con grande verità. È sempre stata onesta e non ha mai avuto paura di dire giustamente quello che pensa, qualcosa che rispetto tantissimo e che non bisogna mai dare per scontato. A livello di empatia penso sia una delle persone più preparate che io abbia incontrato. Per me è stata un vero e proprio punto di riferimento lì dentro».


Tanto si è detto e tanto si è scritto a proposito del tuo rapporto con Luigi, a volte sono proprio le dinamiche della gara a creare una sorta di competizione, anche quando in realtà non esiste. In che termini pensi sia stato utile per entrambi questo confronto?

«Sicuramente tutte i compagni mi hanno lasciato qualcosa, conoscere e frequentare altre persone che hanno le tue stesse ambizioni è bellissimo. Anche se a volte ci si confronta anche in maniera più accesa, tieni a quelle persone perché avete condiviso insieme tanti momenti e siete diventati quasi una famiglia. Detto questo, alla fine, i battibecchi con Luigi nascevano da dinamiche legate al professore. Io mi trovavo molto più in confronto con Zerby che con Luigi, perché non ho mai avuto nulla contro di lui. Tutt’ora con Rudy continuiamo a prenderci in giro come nel programma (sorride,ndr)».


Interessante e coraggiosa la scelta di entrare a far parte della neonata etichetta discografica 21co legata alla struttura e al gruppo di “Amici”, rifiutando di conseguenza le proposte allettanti ricevute dalle Major. Cosa ti ha spinto ad accettare questa sfida?

«Per qualsiasi ragazzo che desidera fare musica, poter lavorare con una multinazionale è sempre stato un sogno. Come il calciatore che gioca a pallone e ambisce a far parte di un grande club. Però, lì ad “Amici” ho capito che è l’artista a costruire il proprio percorso, indipendentemente dall’etichetta discografica di cui fa parte. Alla fine, sono i cantantistessi che ci mettono la faccia. Il destino dipende solo da loro. 21co è una realtà che conosco e che mi permette di lavorare al meglio delle mie possibilità. Questo trovo sia davvero fondamentale».


Che tipo di responsabilità senti di avere nei confronti del pubblico che stai avendo modo di conoscere e di incontrare in giro per l’Italia?

«Beh, sicuramente è bellissimo sentire persone che ti supportano e ti capiscono, però non sento di avere grandi responsabilità. In realtà sono sempre stato me stesso, quello che dico sono cose che speravo e in cui credo io in primis. Magari una responsabilità può essere quella di continuare a essere me stesso, ma quel che posso promettere è che ce la metterò tutta affinché questo avvenga».





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