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Checco Zalone: «Amore + Iva? Uno spettacolo in cui non ci si annoia».

Dopo aver fatto incetta di record nei botteghini cinematografici, il comico pugliese torna a teatro con il suo one man show "Amore + Iva", una rappresentazione pensata per far divertire


Un melting pot irriverente quanto dissacrante che attinge dall'attualità e scava nelle nostre più profonde abitudini: questo è ciò che ci si può aspettare da "Amore + Iva", lo spettacolo che Luca Medici, alias Checco Zalone, si appresta a portare in giro per i teatri italiani. Un vero e proprio one man show sospeso a mezz'aria tra satira e parodia, con imitazioni che non attingono al suo repertorio e che regaleranno al pubblico tante sorprese. Una tournée che durerà un anno e che toccherà le principali città del nostro Paese.


«In questo spettacolo parlerò di tante tematiche che hanno a che fare con l'amore - rivela l'attore nella consueta conferenza stampa di presentazione alla vigilia del debutto - ma anche di integrazione e diritti civili, per cui mi aspetto delle sane polemiche, altrimenti che gusto c'è? Ci saranno motivi di dibattito, anche perché ho capito che se fai qualcosa che mette d'accordo tutti, alla fine, non funziona. Ciò che mi sento di promettere è che sarà uno spettacolo in cui non ci si potrà annoiare».


Il debutto è previsto a Firenze, martedì 8 ottobre al Pala Wanny, poi sarà la volta di Bologna, Conegliano, Trieste, Ravenna e Torino. Nel periodo natalizio, tappa a Milano al Teatro degli Arcimboldi per un residency show in scena dal 20 dicembre al 20 gennaio. Tra le altre date in calendario nel 2023, non mancheranno all'appello Napoli, Sanremo, Roma, Montecatini, Bologna e Pesaro. Il 5 e 6 maggio il comico pugliese farà tappa nella prestigiosa cornice dell’Arena di Verona, per poi proseguire il viaggio per il resto dell'estate.


Nuove date si aggiungeranno sicuramente al calendario, considerata la mole di richieste e la voglia di tornare ad aggregarsi e divertirsi. A undici anni di distanza dal precedente "Resto Umile World Tour", l'artista è pronto a riabbracciare il proprio pubblico. A proposito del politically correct, ammette: «Oggi è diventato molto più difficile trovare personaggi da prendere in giro. Nel "Resto Umile World Tour", l'apice dello spettacolo era per me rappresentato dall'imitazione di Roberto Saviano, cosa che all'epoca era ritenuta irriverente. Oggi non è più così, al punto che risulta difficile trovare qualcuno da sfottere senza risultare banale e scontato. È diventato difficilissimo».



Questo è molto altro ancora sarà "Amore + Iva", spettacolo che potremmo definire senza alcuna difficoltà l'evento teatrale dell'anno, scritto con Sergio Maria Rubino e Antonio Iammarino, prodotto da Arcobaleno Tre e MZL, con l’organizzazione generale di Lucio e Niccolò Presta. Durante il tour, Checco Zalone sarà accompagnato sul palco da quattro musicisti (Antonio Iammarino alle tastiere, Felice Di Turi alla batteria, Egidio Maggio alla chitarra e Pierpaolo Giandomenico al basso) e due performer (Alice Grasso e Felicity).


Fondamentale si è rivelata ancora una volta la sua passione per la musica: «Ho trascorso tutta la pandemia a suonare il pianoforte, quando mi ritraggo nella mia stanza mi sento un pianista mancato. Per certi versi, mi sarebbe piaciuto essere Stefano Bollani. La musica sarà una forte componente in questo spettacolo, ci saranno diverse canzoni tra cui un pezzo a cui tengo molto, che si intitola "L'aterosclerosi". L'ho composta per Adriano Celentano e Mina, non so perchè ma non l'hanno voluta cantare! Racconta di due persone anziane che non si riconoscono e rinnovano il proprio amore giorno dopo giorno, mentre ognuno rivede nell'altro un'altra persona. Io l'ho trovato poeticissimo!».


«Questo spettacolo si poteva fare benissimo nei palazzetti - conclude Zalone - anziché fare venti date teatrali a Milano, ne potevamo realizzare un paio al Forum di Assago, sarebbe stato di certo più proficuo. Per questo ringrazio Lucio Presta per avermi permesso di esibirmi nei posti piccoli, una cosa che ho voluto fortemente per avere maggiore contatto e interazione con il pubblico, perché nei palazzetti le persone alla fine ti guardano in uno schermo. Questa è la reale differenza, per permettermi di non avere filtri con la gente che ha pagato il biglietto ed è seduta davanti a me».


Il video della conferenza di Checco Zalone



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