Claude conquista l'Italia con il singolo "Ladada (Mes Derniers Mots)"
'This is my last confession' recita il primo verso del brano, dove l'artista olandese di origini congolesi gioca con le contaminazioni linguistiche allo stesso modo in cui fa con quelle musicali

Claude credits Lina Drakostamatis
'Ladada (Mes Derniers Mots)' è il singolo d’esordio sfolgorante dell’artista olandese Claude, che dopo il debutto nel suo Paese è arrivata nelle radio italiane in alta rotazione da venerdì scorso per Time Records/Believe. Una lingua musicale che passa dall'inglese al francese, senza dimenticare le poliritmie del continente africano. Talento lanciatissimo in patria con il suo singolo di esordio 'Ladada (Mes Derniers Mots)', il giovane artista che ha debuttato a The Voice Kids nel 2019 - è pronto al grande salto, il cui bersaglio è proprio la platea europea.

'This is my last confession' recita il primo verso del brano, dove l'artista olandese di origini congolesi gioca con le contaminazioni linguistiche allo stesso modo in cui fa con quelle musicali.
Basti guardare il gioco di riflesso con il sottotitolo della canzone (Mes Derniers Mots), ossia 'le mie ultime parole'. Il metro è R&B (genere frutto di contaminazione in sé), il look è electro-pop, quasi dance, ma attenzione alle timbriche. C'è una fisarmonica a impreziosire i ritornelli che ci teletrasporta su L'Avenue des Champs-Élysées. E poi tutta l'atmosfera di una canzone in minore, nostalgica, eppure su Bpm decisamente up, sa tanto di nostalgia francese. Ma nello spirito romantico, in questa ultima confessione nasce un sorriso di speranza.
Ecco il videoclip
Piano sequenza: seguendo i corridoi, salendo su per le scale, in questa casa le cornici distrutte delle fotografie gettate per terra non preannunciano nulla di buono. Indizi di un vaso rotto, cocci di un rapporto ormai in frantumi.
Claude prova disperatamente a riattaccarli, ma lei sta già celebrando il distacco. Cosa sia accaduto nello specifico, chi abbia tradito chi, non ci è dato sapere. Nel dramma però, spunta una spiazzante contrapposizione.
A ogni ritornello le sequenze danno speranza, è un ballare sul dolore, un gridare liberatorio davanti a un fuoco (lui) dentro una camera assolata (lei). Il ritornello Ladada diventa un canto di espiazione, una cantilena liberatoria grazie alla quale il dolore sembra momentaneamente superato (o per meglio dire dimenticato).
Un video essenziale che segue la bussola emozionale del brano di Claude, con tutta la magia che i linguaggi cross mediali sanno generare.