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Colapesce Dimartino: «Splash? Un invito a prendersi meno sul serio». L'INTERVISTA

Al loro ritorno sul palco dell'Ariston, abbiamo incontrato il duo siciliano per parlare di "Splash", brano che è stato ben accolto sia dalla critica che dal pubblico


Bel ritorno al Festival di Sanremo per Lorenzo Urciullo e Antonio Di Martino, in arte Colapesce Dimartino, in gara con “Splash”, uno dei brani più trasmessi in radio all’indomani della loro performance sul palco dell’Ariston. Alla vigilia della quarta serata, durante la quale si esibiranno in duetto con Carla Bruni sulle note di "Azzurro", li abbiamo incontrati nel backstage della sala stampa.


Intervista a Colapesce Dimartino


Siete soddisfatti dell’accoglienza che ha ricevuto "Splash" in questi giorni?


«Moltissimo, sia la critica che il pubblico hanno accolto il pezzo molto bene, contro ogni nostra aspettativa, perché eravamo consapevoli che non fosse un brano da primissimo ascolto. In realtà ha funzionato sin da subito, anche se la canzone possiede una costruzione che cresce ascolto dopo ascolto».

In occasione della vostra precedente partecipazione, definiste "Musica leggerissima" un invito a volersi bene. A questo giro, potremmo considerare “Splash” un invito a prendersi meno sul serio?


«Sì, è corretto, l'invito è anche quello di cercare di vivere il più possibile il qui e ora. Siamo partiti dalla frase del ritornello "Ma io lavoro per non stare con te", da lì abbiamo costruito tutto il pezzo, la cui narrazione verte sul peso delle aspettative, uno dei tempi più attuali per l'epoca in cui viviamo».


Il cinema è da sempre una vostra grande passione, tra qualche giorno debutterete nelle sale con il vostro primo film “La primavera della mia vita”. Cosa aggiungono le immagini a livello narrativo rispetto a quanto già raccontate attraverso la musica?


«Forniscono un punto di vista ancora più chiaro sull'immaginario che abbiamo riguardo la vita in generale. Il film racconta una Sicilia inedita, la storia di due amici che viaggiano da Palermo a Siracusa, andando a sottolineare anche visivamente quella che, alla fine, è la nostra cifra stilistica».


Videointervista a Colapesce Dimartino


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