Extraliscio: «Grazie alla musica è davvero impossibile annoiarsi». L'INTERVISTA
Quattro chiacchiere con Mirco Mariani, geniale polistrumentista e anima degli Extraliscio, a poche ore dal concerto-evento in scena al Blue Note di Milano

ph Stefano Tommasi
Dopo essersi fatti conoscere dal palco del Festival di Sanremo, essere stati chiamati a lavorare alle colonne sonore di importanti film (da "Lei mi parla ancora" di Pupi Avati a “Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza” di Elisabetta Sgarbi), dopo i concerti non solo in tutta Italia ma anche in Francia, America e Germania, per la prima volta il 4 dicembre gli Extraliscio, guidati dalla follia polistrumentale di Mirco Mariani, si esibiranno al Blue Note di Milano in formazione da club, con una scaletta pensata appositamente per questo unico concerto. Alla vigilia dell'appuntamento, abbiamo raggiunto telefonicamente l'anima del gruppo.
Intervista a Mirco Mariani
Che tipo di spettacolo avete pensato di proporre in quello che possiamo considerare un vero e proprio tempio del jazz?
«Portare la nostra musica in un jazz club è un sogno che si realizza, In passato mi era capitato di suonarci singolarmente al fianco di artisti del calibro di Enrico Rava, ritornare al Blue Note con gli Extraliscio è una piccola grande opera che mai mi sarei aspettato. Il concerto sarà una chiusura dei concerti che abbiamo realizzato la scorsa estate, ma anche l'inizio di un nuovo tour nei club che faremo in giro per l'Italia con una formazione stralunata, con una ritmica particolare, infatti la batteria sarà sostituita da una sorta di chitarra armonica. Un quartetto col contrabbasso, in cui io suonerò il pianoforte e Moreno il Biondo si occuperà dei fiati, in modo da ricreare un vecchissimo gruppo... allo stesso tempo modernissimo».
Se il 2021 è stato per voi l’anno del debutto sul palco dell’Ariston che vi ha permesso di farvi conoscere al grande pubblico, il 2022 vi ha consacrato a livello live. Qual è il tuo personale bilancio di questo biennio?
«Diciamo che hai detto tutto tu, perché l'estate appena trascorsa è stata la più bella per gli Extraliscio. Dopo Sanremo c'era ancora il Covid, si suonava con il pubblico distanziato. Quest'anno c'è stata la svolta, abbiamo veramente consolidato quello che siamo: un gruppo che fa divertire, imprevedibile anche per noi stessi. È stata un'estate piena di emozioni, abbiamo suonato non solo in Italia, abbiamo ritrovato un pubblico con voglia di scatenarsi in maniera allegra. La cosa più bella è vedere al di sotto del palco molti giovani. Da sempre il nostro sogno, e anche un po' la nostra missione, è che una tradizione come quella del liscio possa essere, una volta rielaborata, assimilata anche dalle nuove generazioni».
Quando si parla di te si tende a descriverti come una sorta di scienziato pazzo della musica, la follia è sempre accostata al tuo modo di intendere e di approcciarti a questo mestiere. Ti riconosci in queste affermazioni?
«Guarda, a questa domanda ti potrebbe rispondere meglio mia moglie (ride, ndr), ma lei ti direbbe che quando sono a casa metto la sveglia presto per andare al mio studio/laboratorio, quasi sempre salto il pranzo, per poi tornare alle nove e mezza di sera. Lei sì, ti direbbe che sono pazzo. La verità è che quando compongo musica il tempo passa velocemente, al punto che quattordici ore di seguito non mi pesano minimamente. Non lo so come mai, ho cinquantatré anni, ma ho sempre avuto questo spirito. Da ragazzino mi chiamavano "Passione" nel mio paese, perché ho sempre nutrito passione per le cose, per la vita. Invecchiando sto forse peggiorando, sicchè la situazione sta quasi degenerando».
Spesso la parola “genio” viene accostata al sostantivo “sregolatezza”, da Vincent Van Gogh a Morgan, per intenderci. Mentre tu non mi dai l’idea di essere una persona che vive solo di eccessi musicali, come a dire che il tuo sia un disordine artistico e non morale.. no?
«Ho questa vita così vitale, la gente quando mi conosce percepisce subito la mia voglia di divertirmi e di far divertire. Ciò che ti posso assicurare è che non ho mai fatto uso di droghe, pensa che non mi sono mai messo in bocca nemmeno uno spinello. c'è qualcosa dentro di me che alimenta il mio entusiasmo in modo del tutto naturale, per questo motivo posso dirti che mi sento normalissimo. Vero è che i miei amici mi ripetono sempre la frase: "certo che sei strano", ma me lo dicono così spesso che, a questo punto, dovrei cominciare a pensare che sia proprio così! Di sicuro questa vitalità mi aiuta sotto l'aspetto creativo a lasciarmi andare ad occhi chiusi nella musica, senza inseguire mode con strade più semplici, percorrendo strade sterrate in salita, convinto che in cima ci sia il mio sogno da realizzare».
Come si evolverà il progetto Extraliscio in futuro e come te lo immagini il 2023?
«Il primo futuro è che a breve partiremo per questo tour nei club, un'esperienza che per me rappresenterà una vera e propria tavolozza piena di colori, perché entriamo a casa mia. Per tantissimi anni ho suonato in questi ambienti, quindi ho maturato molta esperienza che credo di poter riversare ancora di più in questo progetto. Poi, da marzo, inizierà un bellissimo tour teatrale con Davide Toffolo. Capisci? non ci si ferma mai. Ma che bella è questa cosa? Grazie alla musica è davvero impossibile annoiarsi».

ph Simona Chioccia