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"(Forse)" non mi basti più", Marco Carta e il manifesto della felicità imperfetta

La recensione di "(Forse)" non mi basti più", il nuovo singolo di Marco Carta, brano presentato in concorso alla rassegna musicale albanese Kenga Magjike

Ritorno alle origini per Marco Carta, che fa capolino sulla scena discografica con "(Forse) non mi basti più", un pezzo tradizionale che si discosta dalle sonorità espresse nei precedenti singoli "Domenica da Ikea" e "Sesso romantico".


Il brano, disponibile per Dischi dei sognatori e distribuito da Artist First a partire dallo scorso 7 ottobre, è stato composto dal vincitore della 59esima edizione del Festival di Sanremo a quattro mani con Marco Rettani e prodotto da Enrico "Kikko" Palmosi.


Il risultato è una ballata intima e cordiale, come il tepore di un camino che riscalda le mura di uno chalet di montagna, mentre fuori la neve scende delicatamente a fiocchi. Una canzone importante, di quelle da sfoderare nelle grandi occasioni.


"(Forse) non mi basti più", infatti, prenderà parte nella categoria "Big International Artist" alla 23esima edizione del festival internazionale Kenga Magjike, che si svolgerà in Albania nell'ultima settimana di novembre.


Tra le righe del testo, Marco Carta canta lo stato d'animo di chi si ritrova nella condizione di scendere a patti con i ricordi subito dopo la fine di una relazione. Un tema condiviso e comune, che si riflette in liriche semplici quanto autentiche.


Capita di sentirsi intrappolati in un disagio a forma di spirale e di riprovare a risalire in superfice contro la curva e il peso di un vento contrario. Cambiare prospettiva ci aiuta ad accettare quella condizione, ad ammettere di aver conosciuto una felicità imperfetta.


Una sorta di inventario sia dei momenti felici che di quelli tristi, che ben si sposa con le atmosfere di un sound agevole e minimale, una cornice coerente e perfettamente aderente all'inconfondibile timbrica vocale del vincitore della settima edizione di Amici.



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