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"Giù le mani da Radiofreccia", Ligabue e Stefano Accorsi diffidano la Lega di Salvini

In questi ultimi giorni di campagna elettorale, arriva la nota ufficiale diramata congiuntamente dal rocker di Correggio, dall'attore bolognese e dalla Fandango, la nota casa di produzione cinematografica di proprietà di Domenico Procacci


A pochi giorni dall'election day fissato per il prossimo 25 settembre, non si placano le polemiche attorno all'utilizzo di opere artistiche in campagna elettorale. Dopo le dichiarazioni ironiche e ufficiose da parte de La Rappresentante di Lista, la Lega di Matteo Salvini riceve una diffida ufficiale da parte di Luciano Ligabue, di Stefano Accorsi e di Domenico Procacci per Fandango.


Il Carroccio è accusato di aver utilizzato a fini elettorali e senza alcuna autorizzazione un audio estratto dal celebre film "Radiofreccia", uscito nelle sale cinematografiche nel 1998 e vincitore di ben tre David di Donatello, due Nastri d'argento e quattro Ciak d'oro. La diffida legale è stata annunciata tramite un comunicato diramato in queste ore anche attraverso i canali social dei diretti interessati.


"Oggi Domenico Procacci per la Soc. Fandango, Luciano Ligabue e Stefano Accorsi, rispettivamente produttore, autore e attore del film “Radiofreccia”, comunicano di avere formalmente diffidato, a mezzo dei loro legali, la “Lega per Salvini Premier” dall’utilizzo di un brano audio con la voce di Stefano Accorsi tratto dal film “Radiofreccia" illegittimamente inserito all’interno di un video elettorale attualmente diffuso su tutti i social media e ripreso dalla stampa. Nella loro diffida i suddetti hanno contestato la gravissima violazione dei loro diritti sul film e la spregiudicata utilizzazione dello stesso in una presentazione al pubblico che lascia anche chiaramente presumere una adesione al contenuto del messaggio, da cui invece gli stessi radicalmente si dissociano. La Lega ha infatti usato il “credo laico” di Radiofreccia per la propria campagna elettorale, senza chiedere alcuna autorizzazione (che non sarebbe stata concessa), e con grave sprezzo della legge sul diritto d’autore. La diffida contiene l’invito alla immediata rimozione dal video di qualsiasi elemento tratto dal film e riserva ogni più ampia tutela legale, in sede civile e penale".


Al grido di "Giù le mani da Radiofreccia", la nota stampa fa riferimento ad un illegittimo inserimento di uno stralcio audio della pellicola all'interno di un video elettorale diffuso attraverso i social media. La diffida contiene l'invito all'immediata rimozione del contento e riserva di poter agire, in sede civile e penale, per la propria tutela.


Il video incriminato tratto da Radiofreccia



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