Gianluca Modanese: «Sono cresciuto con il sogno di scrivere un album». L'INTERVISTA
A tu per tu con il giovane cantautore romagnolo, in uscita con il suo nuovo progetto discografico intitolato “(Tra parentesi)“

Sarà disponibile dal prossimo 7 aprile "(Tra parentesi)", il nuovo album di Gianluca Modanese, anticipato dal singolo "Pop corn (6 novembre)". Il brano, scritto dallo stesso cantautore e prodotto da Steve Tarta, è una sorta di saluto in memoria di un amico che purtroppo non c’è più. Il brano è nato in seguito ad un processo compositivo difficile, ricco di momenti di riflessione ed introspezione che hanno aiutato il cantautore ad affrontare e a dare voce alle sue emozioni più profonde.
Intervista a Gianluca Modanese
Partiamo da questo nuovo lavoro, come si è sviluppato il processo creativo di “(Tra parentesi)” e l'idea di dare una specie di sottotitolo ad ogni traccia?
«L’idea di chiamare l’album così è nata un po’ per caso. Sono sempre stato affascinato dalle canzoni che, oltre al titolo classico, ne avevamo un altro tra parentesi, e in passato avevo pubblicato anche io un pezzo con questo “format”. Scrivendo le canzoni dell’album mi sono accorto che spesso mi trovavo ad avere due titoli per i brani finiti, e la maggior parte delle volte non sapevo quale scegliere, così ho deciso di inserirli entrambi. Inoltre, mi piace l’idea delle parentesi, perché, come dico sempre, le canzoni che scrivo sono semplicemente una fotografia delle mie esperienze di vita, di quello che vivo. Di conseguenza, questo album può essere considerato come la rappresentazione di una fase della mia vita, quindi una parentesi».
Dal punto di vista musicale, invece, che tipo di lavoro c'è stato riguardo la ricerca del sound?
«Da questo punto di vista è stato tutto molto naturale. Il sound dell’album rispecchia la musica che ho ascoltato negli ultimi anni, in particolare sono stato molto influenzato da The Weeknd e soprattutto dai Thegiornalisti / Tommaso Paradiso. Il tocco più importante, però, è stato quello del mio produttore, Steve Tarta, che ha capito da subito il mio “mondo musicale” e ha saputo trasformare le mie idee sparse in vere e proprie canzoni».

Il progetto è stato anticipato dal singolo "Pop corn (6 novembre)", un brano che affronta un tema delicato come quello della perdita. Come ti sei approcciato alla scrittura di questa canzone?
«Scrivere questa canzone per me è stato difficile. Dopo la scomparsa del mio migliore amico ho cercato di tirare fuori tutto quello che avevo dentro, ma non ci riuscivo. Iniziavo a scrivere, ma ogni canzone che nasceva non mi sembrava abbastanza per lui. Col passare del tempo ho metabolizzato parzialmente la cosa, e dal nulla è nata la canzone. È stato un momento molto forte per me, perché è stato l’unico brano che mi ha fatto piangere una volta terminato».
Realizzare oggi un album è per certi versi un atto di coraggio ed è piacevole quando escono progetti come questo, perché non si tratta di canzoni messe assieme, per quello ormai ci sono le varie playlist di Spotify, ma di una sorta di concept, un po' come si faceva una volta. Pensi che sia questa la chiave oggi?
«Io sono cresciuto con il sogno di scrivere un album. Ricordo ancora quando ero adolescente e perdevo serate intere steso sul mio letto ad ascoltare i dischi dei miei cantanti preferiti, con il mio walkman. Era un po’ come fare un viaggio nella testa di quegli artisti. Sicuramente è un concetto un po’ vintage ora come ora, ma credo che l’unico modo per far ritornare la musica più umana e meno digitale sia raccontarsi davvero, e pubblicare un album è una mossa che va verso quella direzione. Come ho detto prima, considero “(tra parentesi)” come la fotografia di una fase della mia vita, e questo concetto è più difficile da esprimere pubblicando solamente singoli».
Per concludere, quali sono i tuoi desideri per il futuro? C'è un obiettivo che ti poni nel breve termine?
«Se penso a un sogno che mi piacerebbe realizzare nel futuro, direi sicuramente poter fare un tour tutto mio e avere una data sold out al Forum di Assago, è sempre stata la mia aspirazione da quando faccio musica, per quanto possa sembrare molto ambiziosa. Concentrandomi invece su obbiettivi a breve termine, ho tantissima voglia di suonare dal vivo e poter finalmente portare la mia musica in giro. Al tempo stesso, anche se è molto prematuro ora come ora, non vedo l’ora di tornare in studio e scrivere il prossimo album».