Gianni Morandi: «Questo palco è tornato ad essere centrale per la musica italiana»
Il co-conduttore della 73esima edizione del Festival della canzone italiana si racconta in conferenza stampa alla vigilia della partenza

Ha condotto due Festival nel 2011 e nel 2012, ne ha vinto uno nel 1987 in trio con Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri, ha partecipato in gara sei volte tra cui una lo scorso anno con "Apri tutte le porte", brano che gli è valso un ottimo terzo posto. Lui è Gianni Morandi, icona della musica leggera italiana che torna sul palco dell'Ariston di Sanremo questa volta in veste di co-conduttore: «Quando arrivano notizie come quella di stanotte, con un terremoto e migliaia di morti, ti colpiscono molto. Però siamo qui e dobbiamo parlare di musica e di Sanremo, per me è una festa. Sono venute qui in varie occasioni e in vesti diverse».
«Ricordo da bambino quando guardavo il Festival con mio papà, l'anno in cui Modugno allargò le braccia con "Nel blu dipinto di blu". Poi ci sono venuto un sacco di volte, ma devo dire che negli ultima anni questa rassegna ha assunto una funzione davvero importante. Pensiamo a Diodato, ai Maneskin, a Mahmmod e Blanco. L'ultima edizione, dove tra l'altro in gara c'ero anch'io, è stata ricca di successi, per tutto l'anno si sono sentite quelle canzoni».
Dunque, un momento d'oro per il Festival «Questo palco è tornato ad essere centrale per la musica italiana. Chi non è passato di qua? Da Vasco Rossi a Lucio Dalla. Sanremo è importante per gli italiani, ma secondo me andrà avanti per decine e decine di anni. Anche in passato i grandissimi cantanti volevano venire in gara a Sanremo, penso a Celentano o Tony Renis, negli anni d'oro tutti volevano venire al Festival e questa cosa è tornata prepotentemente anche oggi».
Nella terza serata di giovedì, Gianni Morandi canterà la nuova versione di "Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte" in coppia con Sangiovanni. In più, l'artista realizzerà un doppio omaggio a Lucio Battisti (nella prima serata) e Lucio Dalla (nella quarta serata), considerato che entrambi avrebbero compiuto quest'anno 80 anni: «L'obiettivo è quello di far cantare sia tutto l'Ariston che il pubblico da casa» promette l'ugola di Monghidoro.