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Giuse The Lizia: «Sanremo Giovani? La dimostrazione che c'è bella musica emergente». L'INTERVISTA

Alla vigilia della finalissima del 16 dicembre, abbiamo incontrato il giovane artista palermitano per parlare di "Sincera", brano che ha scelto di presentare in concorso e che canterà in prima serata davanti al grande pubblico di Rai Uno

ph Gianluca Normanno


Manca poco alla finalissima dell'edizione 2022 di Sanremo Giovani. Tra i dodici protagonisti dell'atteso appuntamento del 16 dicembre, in onda in prima serata su Rai Uno, c'è Giuseppe Puleo, in arte Giuse The Lizia, in gara con "Sincera", brano prodotto da Maiole per Maciste Dischi. In attesa di vederlo esibirsi dal vivo a gennaio con le prime date del suo "One more time Tour 2023" in calendario a Bologna, Milano e Palermo, abbiamo incontrato il giovane artista palermitano per scambiare con lui quattro chiacchiere.


Intervista a Giuse The Lizia


Quali stati d’animo ti stanno accompagnando in questi giorni e come stai esorcizzando l’attesa?


«Guarda, mi sento in equilibrio tra una buona metà di ansia mista all'emozione, dall'altra parte però ho fortunatamente una certa dose di consapevolezza, perché vengo da un'estate in cui ho avuto modo di esibirmi e di tastare il palco. Quindi, un buon mix credo sia la cosa migliore per affrontare questi giorni senza lasciarsi travolgere né da una parte né dall'altra. Alla fine è un attimo o che non te ne frega assolutamente nulla o che non riesci a chiudere occhio la notte (sorride, ndr)».

“Sincera” è il titolo del brano in concorso, lo hai definito un pezzo che rappresenta ciò che sei a livello sia stilistico che emotivo. Quindi, in qualche modo, lo consideri il biglietto da visita ideale per presentarti al grande pubblico?


«Sì, anche perché questa canzone è nata da una sessione in maniera spontanea, senza l'idea di presentarla a Sanremo Giovani. Da subito, però, con il mio team abbiamo notato che all'interno del pezzo c'erano un po' tutti gli elementi che contraddistinguono la mia cifra, dal sound al linguaggio, passando per il mio modo di interpretare un po' urban diciamo, rappando con un flow stretto, su una base non per forza serrata o scontata per il tipo di genere che propongo».


Questo brano arriva a conclusione di un anno per te molto intenso, segnato dall’uscita dell’Ep “LaLaLacrime” e dal singolo inedito “One more time” che ha preceduto la pubblicazione di “Sincera”. Qual è il tuo personale bilancio di questo 2022?


«È stato un anno incredibilmente pieno di cose, carico di soddisfazioni ed esperienze allucinanti. Se penso a due anni fa, mi rendo conto che non era minimamente in programma che io facessi due EP, un tour estivo e che partecipassi ad una vetrina importante come quella di Sanremo Giovani. Lo considero un giro di boa importante, ma c'è ancora tanto da fare e da dimostrare».


Il 2023 si aprirà con delle date dal vivo, in programma a metà gennaio a Bologna, Milano e Palermo. Dopo il positivo riscontro dei concerti estivi, come te li immagini questi spettacoli che realizzerai nei centri culturali italiani?


«La scelta di queste location è stata fatta con criterio, toccando le tappe che rappresentano qualcosa anche a livello personale. Si parte da Bologna, la città che mi ha accolto e dove studio, per poi passare da Milano che ultimamente frequento molto perché la mia casa discografica è lì, chiudendo a Palermo e quindi a casa mia. Devo dire che è un tour che rappresenta la mia vita in questi primi ventuno anni».



Quali sono i feedback, i commenti sui social, gli apprezzamenti che hai ricevuto e che ti hanno più colpito riguardo questo brano?


«Parto dicendo che, almeno fino a questo momento, credo di non avere un hater, o comunque qualcuno che mi odi a prescindere. Per questo motivo, ricevo solo commenti di persone che mi apprezzano e che mi seguono, quindi anche "Sincera" non ha fatto eccezione. Fa piacere, perché avere alle spalle un pubblico affezionato al mio progetto è una base solida che non bisogna dare certo per scontato. Questo fa capire che non si sta lavorando con la canzone occasionale, ma che la gente giudica il mio percorso nella sua totalità».


Hai avuto modo di ascoltare le canzoni degli altri finalisti, ce n’è qualcuna che ti ha colpito e senti vicina alle tue corde?


«Quest'anno, secondo me, siamo tutti diversi e forti. Umanamente c'è un bel rapporto con tutti, ma al di là di questo hanno tutti dei grandi pezzi. Questo è figo perchè siamo tutti lì a portare bella musica e a dimostrare che c'è in giro bella musica emergente».

Cosa rappresenta per te il Festival di Sanremo? Lo hai seguito in passato e hai dei ricordi che ti legano a questa rassegna?


«Sì, anche se nella mia fase dell'adolescenza ribelle devo ammettere di aver avuto un po' quella tendenza ideologica di non guardare Sanremo, a prescindere, senza aver visto in realtà nemmeno una puntata del Festival. Poi, indubbiamente, è cambiato tutto, Amadeus ha avuto un altro tipo di approccio, aprendo alla musica che piace ai giovani. Comunque sia, Sanremo resta quell'evento che nessuno ammette di guardare, ma bene o male ne parlano sempre tutti».

Per concludere, al di là del passaggio e della conseguente possibilità di calcare l’ambito palco dell’Ariston, quale sarebbe per te la vittoria più importante e cosa ti piacerebbe trarre da questa esperienza di Sanremo Giovani?


«Arrivare alla fine di questa esperienza, fare un piccolo recap per capire come l'ho gestita. Finora sono riuscito a rimanere concentrato, come si suol dire sul pezzo. Spero di arrivare a sabato mattina e poter dire di aver fatto tutto bene, al massimo delle mie potenzialità, fiero per averla gestita bene, al di là del risultato finale».


Videointervista a Giuse The Lizia


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