La morte di Lando Buzzanca: parla il figlio: “Prima di morire mi ha detto tre volte ti amo"
Ricordi commossi per l'attore, scomparso il 18 dicembre 2022 a Storie Italiane su RaiUno

Ph instagram Massimiliano Buzzanca
Ai microfoni della trasmissione di Eleonora Daniele è intervenuto il figlio Massimiliano, insieme a tanti amici e colleghi del celebre attore scomparso. “ Prima di morire mi ha detto tre volte ti amo. Non so se mi avesse riconosciuto, ma da figlio spero di sì. Non è vero che si era rotto il femore, quando non è la famiglia a parlare le notizie sono campate in aria. È scivolato dalla sedia a rotelle, non sappiamo ancora come e perché, e ha sbattuto la testa. Il suo corpo si è spaventato per questa caduta e, come accade a tutti gli uomini di quell’età che hanno un trauma, il fisico ha risentito della situazione”. “Papà non ci riconosceva più da mesi”, ha raccontato Massimiliano, “ma credo abbia avuto un moto di riconoscimento sabato e credo, e spero, mi abbia riconosciuto quando lo abbiamo trasportato qui a Villa Speranza dal Gemelli. Poco prima che arrivasse la lettiga stava “lallando”, non si capiva quello che diceva. A un certo punto mi ha guardato e mi ha detto tre volte ti amo…Che per un uomo che non ha mai detto ti amo nemmeno alla propria moglie, mi è sembrato strano. Non ho capito se quel “ti amo” fosse un ti voglio bene perché mi aveva riconosciuto. Io da figlio spero e credo di sì. Non si sa realmente cosa mi volesse dire, io credo e spero che mi volesse dire ti voglio bene. Ma lo sa soltanto lui quello che mi ha detto”.
Massimiliano ha poi proseguito nel racconto delle ultime ore accanto a suo padre: “L'ultima volta che l'ho visto sabato, mi ha dato l'impressione per la prima volta che mi avesse riconosciuto dopo tanto tempo. L'ho capito dal suo sguardo, ha fatto per alzarsi, per salutarmi. Gli ho sorriso e gli ho detto di stare seduto, di non affaticarsi. Era come se avesse voglia di dirmi qualcosa. Il rapporto con mio padre è “buzzanchiano”, non ci diciamo ti voglio bene, non ci abbracciamo. Ci guardiamo negli occhi e ci diciamo tutto. Ci siamo guardati, mi ha sorriso e gli ho chiesto di stringermi la mano. L'ho visto che faticava, poi si è addormentato. Domenica mi stavo preparando per venire qui ma mi hanno chiamato per dirmi che ci aveva lasciato. Questo è l'ultimo ricordo che ho di lui”.
Nel corso del programma sono inoltre intervenuti tanti amici e colleghi che hanno lavorato al fianco di Buzzanca nel corso della sua carriera: “Faceva la sua parte in scena, nella vita era molto gentile, un signore, simpatico e spiritoso. Ho sofferto molto negli ultimi mesi sentendo la sofferenza di un figlio che voleva solo il bene di suo padre”, ha ricordato Enrica Bonaccorti. “Per me era un idolo, un attore diverso da tutti gli altri. Una maschera e un grandissimo attore. La prima volta lo incontrai negli anni 80 in autogrill e mi colpì perchè al cinema era buffo, invece era un signore bellissimo, elegante e di classe. Fu gentilissimo con me. Ho avuto l'onore di fare una cosa con lui in TV, e ho scoperto un professionista eccezionale, di grande cultura, ma anche un uomo che mi parlava della moglie che non c'era più con le lacrime agli occhi, mentre io me lo immaginavo accanto a mille attrici”, ha detto Andrea Roncato.
E ancora Alvaro Vitali: “Ero un suo fan da bambino. Ringrazio lui se faccio questo lavoro perché ho sempre voluto imitare Lando. Mi faceva ridere con le mosse e i gesti che faceva, lo copiavo. Tanto è vero che la prima volta che feci un film dissi al regista se potevo fare il siciliano come Lando Buzzanca. Un giorno mi chiamarono per fare una piccola partecipazione in un suo film, ma non sapevo che ci sarebbe stato anche lui. Quando mi dissero che nella scena che dovevo girare c’era Lando rimasi di ghiaccio. Poi abbiamo fatto tre o quattro film insieme. Quando arrivava salutava tutti. Una volta mi ha dato una botta sulla spalla e non me la sono più lavata quella spalla”.