"Madreperla", fuori il nuovo atteso album di Guè
Disponibile da oggi, venerdì 13 gennaio, l'ottavo progetto discografico solista del rapper milanese, un lavoro ricco di ospiti e di amici dell'artista

Per resistere alla prova del tempo ed essere celebrato negli annali come un classico, un disco rap deve avere un certo numero di requisiti. Una caratura artistica di peso e spessore, che conferisca autorevolezza al prodotto; la capacità di sfoggiare rime iconiche, che resteranno scolpite come aforismi nella memoria degli ascoltatori; un sound che non si limita a seguire le tendenze, ma le detta, omaggiando il passato e plasmando il futuro. "Madreperla" questi requisiti li possiede tutti, e non c'è da stupirsene: la penna che lo firma è quella di Gué, che forse più di chiunque altro ha traghettato il rap italiano in una nuova e gloriosa era, rendendolo un genere credibile e profondo agli occhi della critica, ma soprattutto svelandone il fascino al grande pubblico.
Ad accompagnarlo in questa nuova impresa, un partner d'eccezione: Bassi Maestro, leggenda dell'underground fin dagli anni '90, che ha prodotto tutte e 12 le tracce del disco. Universalmente considerato uno dei massimi esperti italiani di musica e cultura hip hop, in passato aveva già collaborato con Gué, a cui lo lega un'amicizia ventennale, ma non si erano mai imbarcati insieme in un progetto così massiccio. I rispettivi talenti ne escono ancora più rafforzati, e in questo senso il titolo dell'album non è casuale: la madreperla è un materiale apparentemente grezzo e poco raffinato, ma è in grado di trasformare un semplice granello di sabbia in uno dei gioielli più preziosi e apprezzati in natura, la perla. Allo stesso modo senza Gué, e senza Bassi Maestro, il rap italiano così come lo conosciamo oggi non esisterebbe affatto.
"Madreperla", in effetti, è innanzitutto una dichiarazione d'amore alle sonorità e agli artisti che hanno ispirato Gué fin dai suoi esordi. Le atmosfere dark dell'hip hop newyorkese; i sintetizzatori psichedelici e distorti portati in dote dal G Funk di Los Angeles; il minimalismo grezzo e dissonante del dirty south; l'arte dello storytelling e l'attenzione all'uso dei campioni... Il suo è un esercizio stilistico che lo vede ripercorrere le orme dei giganti di oltreoceano, ora che a sua volta è un gigante del rap europeo, in un continuo gioco di omaggi e rimandi ai capisaldi più autentici del genere, soprattutto in termini stilistici. "Prefissi" è un concentrato di inventiva che intrattiene e sbalordisce l'ascoltatore, inanellando una lunga serie di rime a effetto basate sui prefissi telefonici; "Cookies N' Cream", con il featuring di Anna e Sfera Ebbasta, segue la tradizione delle grandi hit da ballare dei primi anni '00, che dai club hip hop sono approdate nelle radio di tutto il mondo.
E a proposito di musica da ballare, "Mollami pt. 2" è un dichiarato omaggio a una delle tracce dancehall più famose al mondo, "Here Comes the Hotstepper di Ini Kamoze", che Gué reinterpreta alla sua maniera; la passione per i sound giamaicani si ripresenta anche in "Chiudi gli occhi", co-prodotta da Shablo, che riesce nella difficile impresa di trasformare un sample di "Amore impossibile" dei Tiromancino in un perfetto dubplate. Ma il gioco dei campionamenti si spinge ben oltre i confini della musica black: "Mi hai capito o no?" riprende l'omonima cover italiana, eseguita da Ron nel 1983, di un classico di Daryl Hall & John Oates, "I can't go for that", e il risultato non sfigurerebbe in una compilation di disco music nostrana, tra una traccia di Alan Sorrenti e una di Giorgio Moroder. "Need U 2Nite", realizzata con Massimo Pericolo, rielabora infine un tesoro perduto del soft rock inglese di fine anni '70, "Stay With Me Till Dawn" di Judie Tzuke.
Non mancano pezzi che si rifanno agli stilemi dello street rap, come "Tuta Maphia" con Paky, una celebrazione dell'immaginario che dalle banlieue francesi è arrivato a conquistare le periferie italiane, "Léon (The professional)" (un magistrale sfoggio di stile autocelebrativo) o "Da 1K in su" (con la star dell'underground americano Benny the Butcher, del collettivo Griselda; un'occasione per smascherare con ironia e acume gli stereotipi tipici dei rapper di casa nostra). Ma, come spesso capita, è nei brani più sentiti e profondi che dà il suo meglio. In particolare in "Free", con Marracash & Rkomi e in "Lontano dai guai", con Mahmood, in cui l'artista mette a nudo tutte le sue fragilità. Ancora una volta, che parli di temi che gli stanno davvero a cuore o che giochi con le rime e le metafore per dipingere una scena fittizia, il talento lirico di Gué regala perle a chi ha la pazienza di ascoltarlo fino in fondo.

La tracklist di "Madreperla"
Prefissi
Tuta Maphia feat. Paky
Mi hai capito o no?
Cookies n' cream feat. Anna & Sfera Ebbasta
Need u 2nite feat. Massimo Pericolo
Léon (The professional)
Free feat. Marracash & Rkomi
Mollami pt.2
Lontano dai guai feat. Mahmood
Chiudi gli occhi
Da 1k in su feat. Benny The Butcher
Capa tosta feat. Napoleone