"Normale", Giorgia ritrova la propria via della seta... attraverso la sperimentazione
La recensione del nuovo singolo dell'ugola romana, disponibile dal 4 novembre. Un brano che spiazza, sorprende e apre la strada a un nuovo corso

ph Brigitte Niedermair
A sei anni di distanza dall'ultimo album di inediti, Giorgia rompe il silenzio e irrompe sul mercato con "Normale", singolo disponibile in radio e negli store digitali a partire dallo scorso 4 novembre per Columbia/SonyMusic.
Il brano, prodotto da Big Fish, anticipa il nuovo attesissimo progetto discografico di prossima uscita ed è accompagnato da una serie di video apparse sui suoi canali social, clip che fanno parte di un cortometraggio girato da Rocco Papaleo.
Musicalmente parlando si tratta di un pezzo di spessore, per certi versi difficile e per nulla immediato, per altri adatto al contesto storico poiché strizza l'occhio a un genere attuale vicino a Madame, pur contenendo evidenti richiami classici.
Parliamoci chiaro, si tratta di uno di quei ritorni attesi quanto chiacchierati che "come la fai sbagli", nel senso che rischi di accontentare alcuni per deluderne altri. Comunque sia, Giorgia sceglie la strada più insidiosa e, forse, fa la mossa giusta.
In fine dei conti, "Normale" mescola elementi presi in prestito sia dalla contemporaneità che dalle sue origini musicali, fondendo soul ed elettronica. Il testo lo firma Mahmood, mentre la musica è composta da Dardust, lo stesso Big Fish e Mario Fracchiolla.
Il risultato finale risulta funzionale quanto, a tratti, un mezzo azzardo. Vero è che Giorgia, con la voce che si ritrova, avrebbe potuto giocarsela in maniera diversa, ma a quel punto sarebbe stata tacciata di retorica e di poco spirito di adattamento.
Invece, nel corso della sua carriera, l'interprete romana ha saputo più volte reinventarsi e rinnovarsi. Non a caso "Normale" si avvicina per indole allo stile collaudato una quindicina di anni fa con l'album "Stonata", seppur rivisto e riletto in ottica 2022.
Niente zone di comfort per Giorgia, quindi, che sceglie ancora una volta di percorrere nuove sonorità e di ritrovare la propria via della seta... attraverso una sperimentazione laboriosa, pura, libera, approfondita, flessibile, accurata, efficace e costruttiva.