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"Occhi grandi grandi", Francesca Michielin ritrova la via della seta

La recensione del nuovo singolo della cantautrice veneta, che ci trasporta in una dimensione onirica sospesa a mezz'aria tra ambient ed elettronica

"Una canzone d'amore dall'attitudine rock, che inizia con un tipico riff dal sapore nu metal": questo il tra trailer con cui è stata presentata "Occhi grandi grandi", la nuova tappa discografica di Francesca Michielin, disponibile dallo scorso 9 settembre.


Un brano ricco di contaminazioni che evocano suggestioni e suoni sparsi nel mondo, dai molteplici riferimenti di matrice europea e statunitense ad accenni al k-pop coreano. Occidente e oriente si abbracciano così in un unico linguaggio ritmico-melodico.

Più che di un netto cambio di direzione, però, potremmo in realtà parlare di una decisa messa a fuoco di uno stile già sperimentato e in parte ben rodato dall'artista. Osare pur restando fedeli a se stessi, non è mai una strada troppo facile da perseguire.


Buona la prova in termini di esecuzione, dosata e quasi stropicciata, così come la produzione curata dalla stessa Francesca Michielin e condivisa insieme a E.D.D. e Zef. Il risultato soddisfa i palati sia di un pubblico esigente che della fetta più commerciale.


In "Occhi grandi grandi" l'uso delle parole appare estremamente funzionale al suono, al punto da non riuscire ad estrapolare la potenza dal messaggio da quella del sound, permettendo all'artista di ritrovare la sua personale e multietnica via della seta.


L'audio di "Occhi grandi grandi" di Francesca Michielin



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