Romeo&Drill: «Sanremo Giovani? L'obiettivo è mantenere intatta la nostra cifra». L'INTERVISTA
Alla vigilia della finalissima del 16 dicembre, abbiamo incontrato il duo romano per parlare di "Giorno di scuola, brano che hanno scelto di presentare in concorso e che presenteranno dal vivo davanti al grande pubblico di Rai Uno

Manca poco alla finalissima dell'edizione 2022 di Sanremo Giovani. Tra i dodici protagonisti dell'atteso appuntamento del 16 dicembre, in onda in prima serata su Rai Uno, ci saranno anche Patrizio Romeo e Francesco Manfredi, in arte Romeo&Drill, in gara con "Giorno di scuola", un energico brano indie-pop prodotto da Mr.Brux. Alla vigilia di questo importante impegno, abbiamo incontrato il duo romano per scambiare con loro quattro chiacchiere.
Intervista a Romeo&Drill
Quali stati d’animo vi stanno accompagnando in questi giorni e come state esorcizzando l’attesa?
«Da quando ci è stato comunicato il tutto, gli stati d'animo sono euforia e gioia. Ci siamo chiusi in studio per fare le prove, sono un po' cambiate le nostre dinamiche quotidiane, ma è tutto molto figo, alla fine è lo stress che volevamo e che aspettavamo da anni. Se prima passavamo insieme sei ore al giorno, adesso ne passiamo quattordici (sorridono, ndr). Non vediamo l'ora che arrivi questo 16 dicembre, siamo sia felici che carichi per questo importante appuntamento».
“Giorno di scuola” è il titolo del brano che presentate in concorso, cosa vi ha spinto a scegliere proprio questo pezzo come biglietto da visita per farvi conoscere dal grande pubblico?
«Abbiamo scelto questo brano per il messaggio e la sensazione che trasmette, ovvero l'euforia che ci rappresenta. Ogni volta che cantiamo "Giorno di scuola" avvertiamo la stessa gioia che speriamo di riuscire a restituire a chi ci ascolta. Si tratta di un brano molto in linea con le sonorità che hanno contraddistinto l'inizio del nostro percorso, abbiamo voluto mantenere questa impronta per mettere in risalto la nostra identità e non fare copia-incolla attingendo da quello che funziona in questo momento. Sarebbe stato facile seguire una moda, ma in qualche modo ci saremmo snaturati e l'obiettivo era quello di mantenere intatta la nostra cifra».
Quali sono i feedback, i commenti sui social, gli apprezzamenti che avete ricevuto e che vi hanno più colpito riguardo "Giorno di scuola"?
«Vedere la gente che sorride quando entra il suono delle trombette è una cosa molto bella, perché spinge l'ascoltatore a muovere la testa e lo porta a sorridere. L'intuizione è venuta al nostro saggio produttore Mr.Brux, perché mancava un qualcosa e questo elemento ha aggiunto pienezza allo special finale che va a chiudere la canzone».
Avete avuto modo di ascoltare le canzoni degli altri finalisti? Ce n’è qualcuna che vi ha colpito?
«Noi siamo molto uniti umanamente, ma a livello musicale abbiamo generi diversi. Entrambi, però, abbiamo apprezzato i Colla Zio, li abbiamo conosciuti nel corso della lunga esperienza di Area Sanremo e abbiamo trascorso tanto tempo con loro. Fanno musica pazzesca».
Cosa rappresenta per voi il Festival di Sanremo? Lo avete seguito in passato e avete dei ricordi che vi legano a questa rassegna?
«Ricordi ne abbiamo diversi, il Festival è quella classica situazione in cui si riunisce l'intera famiglia attorno al televisore, è un momento di aggregazione. Per noi italiani Sanremo è un patrimonio, una tradizione conosciuta in tutto il mondo».
Per concludere, al di là del passaggio e della conseguente possibilità di calcare l’ambito palco dell’Ariston, quale sarebbe per voi la vittoria più importante e cosa vi piacerebbe trarre da questa esperienza di Sanremo Giovani?
«Per arrivare a questa finale ci abbiamo impiegato quattro anni, è stato un lungo percorso in cui siamo migliorati. Questo è ciò che vorremmo trasmettere ai ragazzi più giovani, perché se riascoltiamo alcune delle prime cose che abbiamo realizzato è normale che non ci piacciano più. Crescere e migliorarsi è l'obiettivo che dovrebbe spronare chiunque, quindi anche dall'esperienza di Sanremo Giovani non ci aspettiamo altro che questo».