Sanremo 2023, le pagelle delle canzoni dopo le prove all'Ariston
I giudizi sui brani in gara a seguito delle prove riservate alla stampa. Al secondo ascolto, ecco le impressioni a caldo sui ventotto pezzi protagonisti del Festival

A poche ore dalla partenza ufficiale del prossimo Festival di Sanremo, la stampa ha avuto modo di ascoltare nuovamente le canzoni in concorso, questa volta dal vivo durante l'odierna prova generale in scena al Teatro Ariston.
Al secondo ascolto, ovviamente, le canzoni suonano tutte più familiari, con diverse conferme e alcune sorprese. Le performance e il coinvolgimento dell'orchestra spingono a una rivalutazione delle pagelle precedentemente stilate.
Suffragato il buon livello generale, andiamo ad analizzare ogni singola canzone, scoprendo quali sono gli artisti che acquisiscono punti e quelli che perdono qualche colpo rispetto all'impressione iniziale.
Le pagelle delle canzoni di Sanremo 2023
Giorgia - Parole dette male
testo: Alberto Bianco, Francesco Roccati
musica: Alberto Bianco, Francesco Roccati, Massimiliano Dagani, Mario Marco Gianclaudio Fracchiolla
Giorgia non si discute, senza dubbio possiede una grandissima voce, oltre che una fortissima presenza sul palco. Rivederla qui è già tanta roba, al punto che l’emotività gioca a favore di un pezzo che non si può certo ritenere memorabile. Il brano si accende sul finale grazie all’innesto degli archi, assenti nella versione in studio. Non è la prova della vita, ma alla fine - come ripete più volte il ritornello - possiamo tranquillamente definirla una bella canzone.
Voto 7.5
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gIANMARIA - Mostro
testo: Gianmaria Volpato, Gianmarco Malinardi
musica: Gianmaria Volpato, Gianmarco Malinardi, Vito Petrozzino, Antonio Filippelli, Vincenzo Centrella
La presenza scenica convincente restituisce al pezzo ancora più energia e introspezione. gIANMARIA si mostra perfettamente a suo agio in questo contesto, regalandoci una performance più posata e meno sguaiata di quella che gli ha permesso di aggiudicarsi la vittoria di Sanremo Giovani. Merito di una canzone costruita su misura per la sua timbrica. Si conferma credibile e particolarmente ispirato.
Voto 7 ________________________________
Leo Gassmann - Terzo cuore
testo: Riccardo Zanotti, Leo Gassmann
musica: Riccardo Zanotti, Giorgio Pesenti, Marco Paganelli
Finora quello che è mancato a Leo Gassmann sono state semplicemente le canzoni, mentre questa volta l’impressione è di avere tra le mani il brano giusto al momento giusto, in grado di mettere in risalto le sue doti da giovane e promettente performer. La sua attitudine è internazionale e grazie allo zampino di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari si riprenda sul palco dell’Ariston nel migliore dei modi. Funziona dal vivo perché lui buca lo schermo, così come funzionerà discograficamente in radio.
Voto 8
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Mara Sattei - Duemilaminuti
testo: Damiano David
musica; Damiano David, Davide Mattei, Enrico Brun
Tante parole, forse troppe nelle strofe, roba che stupisce al primo ascolto, ma la suggestione cala già dal secondo. Resta una buona canzone, probabilmente più matura della sua interprete. Non so, c’è qualcosa che non convince, forse Mara Sattei non ha l’empatia giusta per incanalare un pezzo di questo pathos, di per sé originale, dalla scrittura serrata e dal sound contemporaneo. Per ora, meglio la versione in studio.
Voto 7
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Mr Rain - Supereroi
testo: Mattia Belardi, Lorenzo Vizzini, Federica Abbate
musica: Mattia Belardi, Federica Abbate
Piacevolissima sorpresa, a cominciare dall’arrangiamento orchestrale centrato e molto emozionante, frutto del genio del maestro Melozzi. Ottimo l’inizio al pianoforte, che richiama la cover dello scorso anno realizzata dallo stesso Mr Rain come ospite nella serata delle cover di Highsnob e HU, ma il vero colpo di genio è l’innesto di un coro di bambini, che assieme al rapper bresciano dialoga in modo convincente. Un colpo di genio che fa guadagnare al pezzo un bel salto di qualità.
Voto 7
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Olly - Polvere
testo: Federico Olivieri, Emanuele Lovito
musica: Federico Olivieri, Emanuele Lovito, Julien Boverod
Tiene bene il palco Olly, nonostante la giovanissima età mostra più esperienza di altri. Non contiene l’entusiasmo, anzi lo utilizza per incanalarlo in un up-tempo trascinante, dal tiro incalzante. Gli archi e i fiati dell’orchestra dialogano bene con un brano che andrà forte tra i giovanissimi, ma che strapperà più di un applauso anche da parte dei più grandicelli.
Voto 6.5
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Ariete - Mare di guai
testo: Arianna Del Giaccio, Edoardo D'Erme
musica: Dario Farini, Vincenzo Centrella
Una canzone che prende vita ascolto dopo ascolto, ma che non decolla al secondo. L’arrangiamento stesso non esplode sul finale così come nella versione in studio. La giovane età di Ariete va compresa, l’auspicio è che acquisti serata dopo serata più familiarità con questo palco. La canzone c’è ed è una carezza sull’anima.
Voto 6.5
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Ultimo - Alba
testo e musica: Niccolò Moriconi
La sorpresa è che con lui sul palco non c’è il piano e, forse, questa è la scelta giusta. Ultimo può così gesticolare e concentrarsi esclusivamente sulla performance canora, davvero molto intensa. Fa quello che non ci si aspetta e questa è la mossa giusta, perché da modo di apprezzare tutta quanta la sua teatralità. Molto ma molto meglio del primo ascolto in studio, grazie ad una performance sospesa a mezz’aria tra l’intensità di Renato Zero e la grinta di Vasco. Ottima la ripresa televisiva e con una prova del genere, replicata di serata in sera, il cantautore riapre in qualche modo i giochi. Insomma, davvero un bel pugno nello stomaco.
Voto 9
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Colla Zio - Non mi va
testo: Tommaso Bernasconi, Tommaso Manzoni, Andrea Malatesta, Andrea Arminio, Francesco Lamperti
musica: Tommaso Bernasconi, Tommaso Manzoni, Andrea Malatesta, Andrea Arminio, Francesco Lamperti, Giorgio Pesenti
Corale e radiofonica, belle le armonizzazioni e gli scambi di voci dei cinque ragazzi, così come gli archi e i fiati dell’orchestra presi in prestito dalla miglior disco music internazionale. I Colla Zio si presentano a modo loro, con il loro casino pacato e funzionale ad una performance inedita per il palco dell’Ariston.
Voto 6
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Coma_Cose - L’addio
testo: Fausto Zanardelli, Francesca Mesiano
musica: Fausto Zanardelli, Fabio Dal, Carlo Frigerio
Sorprende la prima volta, straconvince la seconda. Messa in scena perfetta, con inquadrature fatte di immagini che si susseguono e dialogano. I Coma_Cose tornano a Sanremo con il pezzo della vita, personalmente ritengo che sia il brano migliore del loro repertorio. “L’addio non è una possibilità” si conferma uno di quei claim che valgono un'intera carriera.
Voto 8.5
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Elodie - Due
testo: Elodie Di Patrizi, Federica Abbate, Jacopo Ettorre
musica: Federica Abbate, Jacopo Ettorre, Francesco Catitti
Prova di stile per Elodie, interessante la direttrice d’orchestra che realizza i cori insieme alla cantante. Un ritorno al Festival in linea con la propria recente evoluzione, una canzone difficile da eseguire dal vivo, ma che la cantane riesce a portare a casa grazie alla sue doti da perfetta interprete. Se l’intento è quello di stupire, l’obiettivo è più che raggiunto.
Voto 7.5
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Lazza - Cenere
testo: Jacopo Lazzarini, Davide Petrella
musica: Jacopo Lazzarini, Davide Petrella, Dario Faini
L’innesto dell’orchestra conferisce alla canzone di Lazza quel guizzo in più per poter puntare a un buon piazzamento in classifica. Ottime le intuizioni sonore di Dardust, che sperimenta e questa volta non si ripete, regalandoci qualcosa di totalmente nuovo. Qui si balla, nel ritornello si canta e il giorno dopo si fischietta.
Voto 7.5
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LDA - Se poi domani
testo: Luca D'Alessio, Alessandro Caiazza
musica: Luca D'Alessio, Francesco D'Alessio
Gli archi dal vivo regalano una sterzata in più alla canzone, seppur il risultato si avvicini un po’ troppo al mondo di Ed Sheeran, in modo particolare la reference è “Perfect” e tutto quell’esercito di canzoni che fanno muovere le mani verso l’alto, prima a destra e poi a sinistra, durante i concerti. LDA la interpreta bene e si mostra credibile, nonostante sia il più giovane in gara, si mostra a proprio agio su un palco che non smette di mettere in difficoltà anche gli artisti più navigati.
Voto 6
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Levante - Vivo
testo e musica: Claudia Lagona
Manca l’effetto sorpresa, al secondo ascolto non riesce ad insinuarsi nella cartella delle canzoni che vanno oltre la sufficienza. Personalmente mi aspettavo molto di più da Levante, una canzone stilisticamente più in linea con la sua evoluzione e che toccasse corde diverse rispetto alle solite.
Voto 6
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Madame - Il bene nel male
testo: Francesca Calero
musica: Francesca Calero, Iacopo Sinigallia, Nicolas Biasin
Elettronica e orchestra funzionali ad un pezzo che aveva già convinto nella versione in studio. Al netto delle polemiche extramusicali, Madame fa il suo e lo fa molto bene, muovendosi su un terreno da una parte fertile, ma anche per lei nuovo e insidioso. Mescola stili, eppure risulta riconoscibile, tra urban e club music, risultando sia originale che mainstream. Funziona, più nel bene che nel male.
Voto 8
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Modà - Lasciami
testo: Francesco Silvestre
musica: Francesco Silvestre, Enrico Palmosi
La notizia è che i Modà sono tornati al loro splendore e, francamente, se ne avvertiva un po’ la mancanza. La voce di Kekko è in perfetta forma, così come la sua penna, sempre ispirata e attenta a non ripetersi. La lei di questa canzone non è una donna, ma la depressione. Una chiave di lettura nuova, quasi inedita per la band milanese, al ritorno con una proposta meno banale di come può sembrare superficialmente all’apparenza.
Voto 7
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Paola e Chiara - Furore
testo: Jacopo Ettorre, Alessandro La Cava, Paola Iezzi, Chiara Iezzi
musica: Federico Mercuri, Giordano Cremona, Leonardo Grillotti, Eugenio Maimone, Jacopo Ettorre
La pista non è più buia, Paola e Chiara sono tornate, riaprendo un varco di luce nel cuore dei millennial, le cui endorfine danzeranno a ritmo di un irresistibile tunz tunz. Funzionale alla reunion, si tratta di un pezzo cucito su misura per chi ha nostalgia delle estati anni ’00. I ballerini sul palco fanno il resto, con movenze e passi di danza che ricordano i tempi d’oro di “Vamos a ballar”, “Viva el amor” e “Festival”. Se è un sogno, vi prego, non svegliatemi.
Voto 7.5 ma sempre con lode
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Rosa Chemical - Made in Italy
testo: Manuel Franco Rocati, Paolo Antonacci
musica: Davide Simonetta, Oscar Inglese
Rosa fa Chemical, senza scimmiottare nessuno se non se stesso. Il pezzo si candida come un papabile tormentone anche nella sua trasposizione dal vivo. Irriverente e dissacrante nell'affrontare tabù come il sesso, la fluidità, il poliamore e scardinarli a suo modo, lanciando un messaggio di libertà che merita di essere lanciato da un pulpito importante, proprio come lo è il palco dell’Ariston.
Voto 7
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Shari - Egoista
testo: Shari Noioso
musica: Shari Noioso, Maurizio Pisciottu, Luciano Fenudi, Riaccado Puddu
C'è del soul nelle vene della giovane Shari, dotata di una timbrica talmente particolare che o ti piace o non la sopporti, senza troppe vie di mezzo. Sul palco si mostra sicura, partendo dall’inizio al pianoforte, poi poi dare sfogo alle sue barre e performare senza battere ciglio. Lei è molto brava, ma il brano rischia di passare inosservato, un po’ come il pezzo di Yuman dello scorso anno. L’effetto è simile.
Voto 6
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Sethu - Cause perse
testo: Marco De Lauri
musica: Giorgio De Lauri
Primo atto festivaliero per Sethu, un altro dei ragazzi provenienti da Sanremo Giovani. Ritmo bello serrato frutto del sodalizio artistico-gemellare con suo fratello, il producer Jiz, presente con lui sul palco in veste di chitarrista. L’arrangiamento del Maestro Melozzi rende giustizia alla versione in studio, sottolineando la prestazione vocale del giovane artista e questo bel pop-punk all’italiana che un po’ si discosta dal resto delle proposte in gara.
Voto 6.5 ________________________________
Tananai - Tango
testo: Alberto Cotta Ramusino, Paolo Antonacci, Alessandro Raina, Davide Simonetta
musica: Alberto Cotta Ramusino, Davide Simonetta
Una storia di riscatto mica da ridere. Lo aveva promesso all’indomani dell’ultimo posto dello scorso anno e Tananai ha mantenuto la promessa: ha preso lezioni di canto ed è riuscito a far suo un pezzo per niente facile, riuscendo ad interpretarlo sia bene vocalmente, ma anche a mostrare un lato inedito di sé. L’effetto sorpresa gioca dalla sua parte, più che il ci fa… quest’anno ci è.
Voto 7.5
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WILL - Stupido
testo: William Busetti
musica: Simone Cremonini, Andrea Pugliese
Un pezzo in linea con la sua età e con la generazione che rappresenta, un racconto ricco di immagini che rappresenta il biglietto da visita ideale per il giovane Will. Regge il palco e l’emozione, può solo migliorare di serata in serata.
Voto 6
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Articolo 31 - Un bel viaggio
testo: Alessandro Aleotti, Luca Paolo Aleotti, Federica Abbate
musica: Vito Perrini, Antonio Colangelo, Daniele Silvestri, Wladimiro Perrini
Rivedere sullo stesso palco J-Ax e Dj Jad vale la partita, specie per chi quegli anni ’90 li ha vissuti e ce li ha cuciti sulla pelle, per ciò che hanno rappresentato e per quello che rappresenta il senso profondo di questo pezzo. Gli Articolo 31 si raccontano senza filtri e continuano a scrivere nuove pagine della loro storia, senza retorica e con la giusta dose di nostalgia.
Voto 7.5
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Colapesce Dimartino - Splash
testo e musica: Lorenzo Urcillo, Antonio Di Martino
Se questo ritorno sul palco dell’Ariston fosse una battuta cinematografica sarebbe “Mo ce ripigliamo tutt chell che è nuostr” di Gomorra. Colapesce Dimartino sono la vera scheggia impazzita di questo Festival, la loro canzone arriva magari non al primo ascolto, ma cresce velocemente. Sarà pure meno immediata di “Musica leggerissima”, ma potrebbe restare paradossalmente ancora più impressa. Difficile fare previsioni in questo caso, ma con loro tutto è possibile.
Voto 8.5
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Gianluca Grignani - "Quando ti manca il fiato"
testo e musica: Gianluca Grignani, Enrico Melozzi
Un Gianluca Grignani in perfetta forma, che arriva dritto dove forse non è riuscito mai ad arrivare fino in fondo: al cuore. Il suo ritorno è nel segno di una ballata pop-rock sentita e autobiografica, ma che assume un senso corale e universale, in cui chiunque può ritrovarci un pezzetto del proprio vissuto. Emotivamente tosta, ma funzionale al rilancio di uno degli artisti italiani più incompresi della storia.
Voto 7
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Cugini di Campagna - Lettera 22
testo: Veronica Lucchesi, Diego Mangiaracina
musica: Veronica Lucchesi, Diego Mangiaracina, Fabio Gargiulo
Il debutto dei Cugini di Campagna, all’alba dei loro 53 anni di carriera, passa per una ballad mid-tempo composta da La Rappresentante Di Lista. Una storia atipica la loro, che negli anni ’70 rifiutavano di andare a Sanremo perché non era un palco in voga a quei tempi. Oggi debuttano al Festival con una vita alle spalle, in un’edizione che va in un’altra direzione, rappresentando da soli un’intera quota. Nel bene e nel male credibili e fedeli a loro stessi.
Voto 6 ________________________________
Marco Mengoni - Due vite
testo: Davide Petrella, Marco Mengoni
musica: Davide Petrella, Davide Simonetta
Una performance all’altezza della situazione, Marco Mengoni si conferma anche l’artista da battere. La canzone cresce a livelli che sfiorano l’eccellenza, dirigendosi verso una vittoria stra meritata più che scontata, perché la bellezza non può mai essere prevedibile. Tanta, ma proprio tanta, roba. Niente da aggiungere.
Voto 10
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Anna Oxa - Sali (canto dell’anima)
testo: Anna Oxa, Francesco Bianconi, Kaballà
musica: Fio Zanotti
Che voce ragazzi, su questo fronte Anna Oxa gioca un campionato tutto suo. Poi c’è la canzone, che gioca il ruolo di esaltare la bellezza e la leggiadria di una delle nostre ugole più precise, epiche ed eleganti. Un’esibizione perfetta la sua, che darà modo al pubblico di poter apprezzare la sua classe senza tempo.
Voto 7
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