Serena Grandi e Carlo Alberto Biazzi, amore al primo ciak
L'attrice ha raggiunto la massima popolarità negli anni ottanta grazie alla partecipazione ad alcune delle più famose pellicole del cinema erotico italiano, in cui aveva modo di mostrare le proprie procaci forme da pin up

Lei, Serena Grandi, pseudonimo di Serena Faggioli, è una delle icone degli anni 80, protagonista indiscussa delle più famose pellicole del cinema erotico italiano, lui, Carlo Alberto Biazzi, è un regista e produttore cinematografico italiano, autore tra l’altro de Il padre di mia figlia, il film con Giulio Scarpati presentato nella sezione Short Film Corner del Festival di Cannes 2017 e ad altri festival, che ha ricevuto e continua a ricevere diversi riconoscimenti a livello internazionale come il premio della giuria all’ARFF di Berlino.
Insieme per scelta, e non per caso, perché i due, dopo essersi incontrati sul set di Al di là del mare, ora in concorso al Riff Awards, dove la Grandi riceverà un premio alla carriera, il nuovo film di Biazzi, presentato in anteprima mondiale a New York, al Syracuse International Film Festival, dove in passato hanno proiettato le proprie pellicole registi come Tornatore, Avati e Montaldo, hanno scoperto di aver moltissime cose in comune, tra cui la scrittura e non si sono più divisi. Ed è proprio grazie alle passioni e all’alchimia nata durante le riprese del loro ultimo capolavoro insieme che hanno deciso di presentare al pubblico L’uomo venuto dal Po, un thriller a 4 mani edito da Giraldi e uscito in tutte le librerie l’8 dicembre.
Mentre Al di là del mare è il racconto poetico e drammatico di un bambino che perde il proprio padre e che, attraverso i racconti favolistici del nonno (interpretato magistralmente da Eros Pagni), riesce a trovare il coraggio di andare a cercarlo, in un mondo che sta perdendo lentamente il senso dei sentimenti più puri, che da per scontato anche un abbraccio, L’uomo venuto dal Po è un thriller forte, ambientato in una provincia italiana, che ripercorre uno spaccato di storia del nostro paese, in cui si diramano anche antiche filastrocche, amori impossibili, vecchi racconti e lontani richiami di un’epoca passata.
“Amo il cinema”, ha dichiarato la Grandi, “devo tutto a lui, e quando incontri chi come me riesce a vivere delle proprie passioni, non puoi far altro che tendergli la mano e andare avanti, insieme, verso nuovi viaggi, perché la vita non può essere vissuta diversamente”.