Serpenti: «Non bisognerebbe mai smettere di essere curiosi»
Tempo di nuova musica per il duo pugliese, che abbiamo intervistato in occasione dell'uscita del singolo "Cassandra", impreziosito dall'eleganza di Malika Ayane

Fondere la musica pop con sonorità elettroniche, questa la mission di Luca Serpenti e Gianclaudia Franchini, alias i Serpenti, coppia sia sul palco che nella vita. Il tema del singolo "Cassandra" è associato alla nota figura mitologica, sacerdotessa nel tempio di Apollo da cui ebbe la facoltà della preveggenza. Da sempre, quindi, il suo personaggio è associato al pessimismo coniugato al futuro. La voce di Malika Ayane, ospite del brano, dona un'elegante raffinatezza ad un tema così antico quanto attuale. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Claudia per approfondire la conoscenza del loro ispirato e curioso progetto musicale.
Com'è nata l'esigenza di incentrare la trama di questo pezzo su un personaggio così controverso?
«Come già accaduto in passato con Ulisse e Saturno, abbiamo cominciato a fissarci sulla mitologia e stiamo portando avanti ancora questo lavoro anche per in futuro. Ci sono già in cantiere e ovviamente, come tutti i personaggi della mitologia, sono tutti abbastanza controversi. C'è del buono anche nel cattivo e c'è un po' di malvagità anche nel buono. E questa è una roba molto, molto interessante. Per quanto riguarda Cassandra, mi piaceva l'idea di di farla diventare una ragazza dei giorni nostri che pensa sempre al peggio, come accade a molti di noi dopo il Covid e per tutto ciò che stiamo vivendo».
In un momento come questo, secondo te, come si combatte il pessimismo?
«Non bisognerebbe mai smettere di essere curiosi. La vita è effettivamente una roba bellissima e c'è sempre qualcosa da scoprire. Qualcosa da andare a scovare, per cui non valga la pena accontentarsi. Banalmente può essere anche rimanere sul divano a leggere un libro, a veder un film. C'è sempre qualcosa di bello che ancora non conosciamo, sono tutte cose che stimolano il cervello, influenzando anche il modo di pensare. Non vorrei rendere tutto semplicistico, però un po' serve questo imparare a guardare alle nostre cose in maniera diversa».
Osservare il passato è sicuramente un esercizio interessante, anche perchè la storia è ciclica, no?
«Sì, la storia è ciclica, ma dovremmo guardarla con più interesse. È proprio questo il senso, però noto che molte persone tendono ad avere la memoria un po' corta, soprattutto adesso che va tutto così veloce, anche fatti gravissimi che vengono dimenticati nel giro di poche settimane. C'è sempre lo scandalo del momento per cui indignarsi fino a che non arriva una notizia nuova che fa ancora più clamore della precedente. Cassandra, invece, resta un personaggio attualissimo. Alla fine tutto ruota banalmente attorno all'amore, che può cambiare forma ma non la sua essenza».
Concludiamo con la ciliegina sulla torta presente in questo brano: com'è avvenuto l'incontro con Malika Ayane?
«Tutto è partito per caso, perché abbiamo un'amica in comune e ci siamo visti una sera. Lei è rimasta affascinata dal nostro progetto e da questa formula, perché noi siamo una coppia che va in giro con i bambini, poi facciamo musica, facciamo cose... diciamo che siamo un po' variopinti. Così abbiamo cominciato a conoscerci e a frequentarci, fino a quando ci siamo trovate in studio: io, Malika e Alessandra Flora. Senza Luca, perché avevo voglia di scrivere qualcosa al femminile. Malika è rimasta subito affascinata dalla storia di Cassandra che avevamo nel cassetto, così è nata questa collaborazione, con grande semplicità».