top of page
Dektop 970x90.gif

Tananai: «Essere se stessi è l'unica strategia, le formule non funzionano in ambito creativo»

Aggiornamento: 26 nov 2022

E' uno dei protagonisti della nuova scena musicale, uno di quegli artisti a cui il successo non è piovuto di certo addosso per caso o al primo colpo. Lui è Tananai, classe '95 dotato di talento e spiccata creatività, fuori con il nuovo disco "Rave, eclissi"

ph Mattia Guolo


Tempo di nuova musica per Alberto Cotta Ramusino, alias Tananai, artista che abbiamo imparato a conoscere sul palco dell'Ariston nel corso dell'ultima edizione del Festival di Sanremo con "Sesso occasionale". Dopo aver fatto incetta di certificazioni con i singoli “Baby Goddamn”, "Pasta" e "La dolce vita", in trio con Fedez e Mara Sattei, il cantautore milanese ci ha mostrato un lato inedito di sé con l'apripista "Abissale" (qui la nostra recensione). All'interno del nuovo disco "Rave, eclissi", fuori da venerdì 25 novembre, c'è sia la sua anima introspettiva che la parte più scanzonata, il sunto di stati emotivi diversi, di up and down che danno vita ad un'unica e credibile dimensione musicale. In attesa del tour nei club, prodotto da Friends and Partners, in programma il prossimo anno, lo abbiamo incontrato per parlare di questo nuovo progetto. Ecco cosa ci ha raccontato.


Intervista a Tananai


Sei reduce da un 2022 ricco di soddisfazioni, cosa ti ha dato questo anno e come questo lavoro è confluito nel tuo nuovo album?


«Non saprei di preciso, mi ha dato sicuramente degli spunti di riflessione su me stesso come Alberto. Ho vissuto situazioni che non avrei mai pensato di vivere in vita mia, sia in positivo che in negativo. Il positivo è quello più facile da raccontare perché sotto gli occhi di tutti, mentre il negativo è l'ansia da prestazione che in genere tende a peggiorare le cose. Per me la musica è stata un buon modo per mantenermi concentrato sulle priorità. Il 2022 mi ha aiutato a darmi più occasioni di vita, diverse da quelle di prima».


Ascoltando "Rave, eclissi" si ha la percezione che queste ansie non abbiano intaccato il risultato finale del disco...


«Ti ringrazio. Non avrei mai fatto uscire un disco se non fossi stato sicuro al 100% del risultato, perché ho grande rispetto della mia musica, oltre che della musica in generale, e del pubblico che mi segue, delle persone che mi ascoltano davvero. Sai, cercare di essere sinceri con se stessi e con chi ti ascolta è l'unica strategia che riconosco valida. Al di là di quella che può essere una corrente musicale, a volte si fa l'errore di ricercare delle formule che, secondo me, non funzionano in ambito creativo».



Una critica spicciola che viene mossa alla musica di oggi è quella che ci sia in giro poca profondità, o comunque meno rispetto al passato. Con questo lavoro sei riuscito a unire l'aspetto introspettivo con il divertimento, andando a toccare più corde emotive. Nella tua testa ti sei fatto un identikit degli ipotetici ascoltatori di questo album?


«Non mi trovo d'accordo sulla critica alla mancata profondità, io sono un fan delle cose leggere e che siano semplicemente cose diverse. Così come piacciono le commedie all'italiana o le tragedie greche, penso che la profondità non sia un valore aggiunto, per quanto ci sarà sempre chi preferirà guardare "Vacanze di Natale 2000" e chi invece leggerà l'Iliade. Si tratta comunque di due opere creative che ti fanno provare qualcosa. Riguardo l'identikit, ti direi di no nella maniera più assoluta. Anzi, spero venga fuori un essere antropomorfo, strano e in quale modo imprevedibile (sorride, ndr)».


In tema Sanremo, sei stato l'ultimo classificato nell'edizione 2022 e il primo tra i rumors per l'edizione 2023. Credo tu abbia sdoganato un concetto e che ci sia un prima Tatanai e un dopo Tananai al Festival. Mi riferisco allo spirito con cui hai affrontato quella che sul momento appariva come una disfatta, no?


«Sanremo 2022 è stato per me importantissimo, mi ha permesso di farmi conoscere a più persone. Francamente non credo ci sia un pre e un post Tananai, anzi penso che il discorso dello spirito possa essere fuorviante, nel senso che non mi sono mai fatto sostenitore dell'affrontare la sconfitta con leggerezza o col sorriso. Sono convinto che sia fondamentale reagire alla sconfitta, ognuno nel modo che trova più congeniale, in linea con la sua personalità. Non trovo giusto dire ai ragazzi di non lasciarsi abbattere, in alcuni casi può essere anche un bene reagire piangendo o soffrendo, l'importante è costruirci qualcosa da quell'esperienza. Non è detto che tu debba prenderla necessariamente come ho fatto io».


E Sanremo 2023 è nei tuoi piani o preferisci saltare un turno?


«Raga, adesso sta per uscire l'album, sinceramente sto pensando a quello! C'è ancora un po' di tempo per ragionarci, in questo momento sto concentrando tutte le mie energie su "Rave, eclissi"».


Videointervista a Tananai


bottom of page