WILL: «Sanremo Giovani? Le sfide mi servono e mi divertono». L'INTERVISTA
Alla vigilia della finalissima del 16 dicembre, abbiamo incontrato il cantautore veneto per parlare di "Le cose più importanti", brano che ha scelto di presentare in concorso e che canterà davanti al grande pubblico di Rai Uno

Manca poco alla finalissima dell'edizione 2022 di Sanremo Giovani. Tra i dodici protagonisti dell'atteso appuntamento del 16 dicembre, in onda in prima serata su Rai Uno, c'è William Busetti, in arte WILL, in gara con "Le cose più importanti", brano prodotto da Tom. Alla vigilia di questo importante impegno, abbiamo incontrato il giovane artista per scambiare con lui quattro piacevoli chiacchiere.
Intervista a WILL
Quali stati d’animo ti stanno accompagnando in questi giorni e come stai esorcizzando l’attesa?
«Sto bene, in ripresa da un'influenza che sta girando in questo periodo, ma meglio adesso che tra una settimana direi (sorride, ndr). Sono curioso di vedere come affronterò questa nuova sfida e questo palco, di sicuro il più importante che ho calcato finora, però mi sento molto più pronto che in altre occasioni, quindi, sono anche sereno. Le sfide mi servono e mi divertono, per cui non vedo davvero l'ora».
“Le cose più importanti” è il titolo del brano che hai scelto di presentare, lo hai definito un viaggio in musica dove molte persone possono ritrovarsi. Quali pensi siano gli elementi che possono spingere una persona a riconoscersi in questo pezzo?
«Mi piacerebbe che la gente potesse ritrovarsi in quel sentimento di mancanza che si prova nei confronti di una determinata persona, ma in senso quasi positivo. Rendersi conto di qualcuno che ti manca, di quello che non ci si è detto e di ciò che alla fine si è perso da entrambe le parti. In fondo, però mi piacerebbe che ognuno intravedesse in questo pezzo ciò che sente più vicino alla propria esperienza».
Quali sono i feedback, i commenti sui social, gli apprezzamenti che hai ricevuto e che ti hanno più colpito riguardo questo brano?
«Quello che colgo e che mi piace sottolineare è che la gente si rivede in quello che scrivo e canto. Il messaggio più bello è sentire o leggere persone che affermano di aver rivissuto la propria storia nella mia. Questo è il miglior complimento, sicuramente il più importante. In generale mi sento molto fortunato, seppur la mia fanbase non sia enorme e gigantesca, chi mi sostiene è molto accanito e mi fa sentire costantemente il proprio affetto. Non posso che ringraziarli e promettere loro di continuare a proporre sempre cose nuove e vere».
Hai avuto modo di ascoltare le canzoni degli altri finalisti, ce n’è qualcuna che ti ha colpito e senti vicina alle tue corde?
«Ovviamente le ho ascoltate tutte, come è giusto che sia. Lo dico in tutte le interviste e sicuramente lui mi odierà per questo, perché sembra che gliela stia gufando... ma in realtà sono fan di OLLY da un bel po'. Lo seguo da ancora prima che iniziassi a fare musica, quindi sono veramente contento di poter condividere questa esperienza con lui, di conoscerlo. Il suo brano mi piace davvero molto, lo so a memoria praticamente. Poi ci sono anche Mida e gIANMARIA che stimo parecchio. Tutti i progetti mi sembrano comunque molto interessanti e diversi l'uno dall'altro».
Cosa rappresenta per te il Festival di Sanremo? Lo hai seguito in passato e hai dei ricordi che ti legano a questa rassegna?
«Provengo da una famiglia che non ha mai guardato tantissima televisione, quindi non l'ho seguito così tanto, ma da italiano le canzoni più famose le conosco tutte. Mio papà mi racconta sempre la storia di Vasco Rossi che è arrivato ultimo a Sanremo e poi è diventato il numero uno della musica italiana. Quindi sono legato alla sua storia, ma anche del più vicino Tananai, che tra l'altro conosco. Mi piacciono queste rivincite, perchè alla fine è la gente che apprezza e porta avanti un artista piuttosto che un altro. Il primo brano che mi viene in mente è "Soldi" di Mahmood, una canzone che sencondo me è stata spartiacque da lì ho cominciato a seguire di più Sanremo».
Per concludere, al di là del passaggio e della conseguente possibilità di calcare l’ambito palco dell’Ariston, quale sarebbe per te la vittoria più importante e cosa ti piacerebbe trarre da questa esperienza di Sanremo Giovani?
«Io penso sempre di aggiungere un altro piccolo mattoncino su ciò che stiamo costruendo, comunque vada so che tornerò a casa soddisfatto e per certi aspetti migliorato. Se vogliamo proprio dirla... non può andare male, già essere lì insieme a tutta questa gente di talento mi sembra un'occasione incredibile per imparare qualcosa di nuovo».